Falsi investigatori privati: due nuovi casi

Nello spazio di meno di due mesi sono già due i casi registrati di “finti” investigatori privati, che operavano sul nostro territorio nazionale in assenza delle necessarie autorizzazioni e licenze. Casi che raccontano storie di truffa, falsità materiale e addirittura minacce.

Nel dicembre scorso, infatti, un uomo di origine elvetica è stato arrestato nei pressi di Roma, dopo la denuncia per minacce alla ex compagna. In quell’occasione si sarebbe presentato alle Forze dell’Ordine in qualità di investigatore privato, mostrando un tesserino identificativo palesemente contraffatto. La perquisizione a suo carico ha condotto al sequestro di altri tesserini falsi, di repliche di armi in dotazione alla Polizia, nonché di lampeggianti e dispositivi di segnalazione manuale, con i quali probabilmente effettuava la propria attività (articolo completo su: http://www.romatoday.it/cronaca/falso-investigatore-privato-minacce-ex-fidanzata.html).

Nel novembre 2016 un altro presunto detective si è rivelato, secondo le indagini della Polizia Postale, un truffatore seriale. In un caso di diritto di famiglia, il presunto investigatore ed esperto di informatica aveva assistito uno dei coniugi con l’installazione di uno spy software sullo smartphone della figlia della coppia, per monitorarne gli spostamenti e le conversazioni quando si trovava in compagnia del padre.

Dopo la denuncia del padre e una serie di perquisizioni a carico dell’investigatore, la Polizia, tra gli altri materiali, ha rinvenuto finti tesserini di riconoscimento e una pistola che riproduceva quelle in uso alle Forze dell’Ordine. Non solo: è emerso che l’indagato aveva precedenti per reati contro il patrimonio e risultava implicato in diversi casi di truffa (articolo completo su: http://www.torinoggi.it/2016/11/23/leggi-notizia/argomenti/cronaca-11/articolo/torino-si-fingeva-investigatore-privato-ed-era-invece-un-truffatore-seriale.html).

Gli episodi descritti, venuti alla luce in maniera quasi casuale, potrebbero rappresentare il sintomo di una prassi ben più largamente praticata di quanto si pensi. Ciò che emerge chiaramente è come affidarsi ad operatori solidi e che possano certificare la propria correttezza professionale rappresenti la prima imprescindibile tutela di valore per chi è interessato ad avvalersi di un servizio affidabile e di qualità.

Condividi su: