L’efficacia delle investigazioni private per il settore semi-pubblico e pubblico

A Legnano, nel milanese, tre operatori ecologici sono stati sospesi dal lavoro e per altri otto sono scattati provvedimenti disciplinari grazie all’attività di investigazione privata richiesta dalla società per cui prestavano lavoro, la «Aemme Linea Ambiente», partecipata a maggioranza proprio dal Comune di Legnano.

Dopo diverse segnalazioni di residenti, amministratori comunali e polizia locale, l’impresa, che si occupa di raccolta rifiuti e pulizia stradale in diverse città, ha deciso di affidarsi all’esperienza di una società di investigazione privata per verificare se i dipendenti in questione stornassero ore lavorative in attività non compatibili con la propria mansione.

L’osservazione dinamica e ravvicinata ha permesso di accertare che gli investigati trascorrevano lunghe pause al bar, tra una giocata alle slot, i controllo dei numeri del Lotto e la lettura dei quotidiani, segnando poi diverse ore di straordinario settimanale per poter portare a termine le proprie mansioni.

Al termine delle indagini, rendicontate da un’ampia documentazione video e fotografica, l’azienda ha esaminato tutte le posizioni e aperto i diversi procedimenti disciplinari, in ottica sanzionatoria e deterrente.

Il caso è un emblema delle potenzialità e dell’efficacia del controllo dell’infedeltà aziendale in ambito semi-pubblico e pubblico. Già la sentenza 36954/2016, pronunciata dalla Corte dei Conti di Roma e depositata il 22 gennaio scorso, aveva riconosciuto valida l’attività di investigazione privata al fine di verificare la correttezza e buona fede dei dipendenti del settore pubblico.

Grazie a questa nuova legittimazione giurisprudenziale circa il valore probatorio della indagini private, la pubblica amministrazione così come le imprese partecipate a maggioranza da enti pubblici hanno a disposizione nuovi e più veloci strumenti per contrastare fenomeni ampiamente diffusi quali assenteismo, simulazione fraudolenta di malattia, uso illecito di permessi 104 e ogni altra casistica di infedeltà del dipendente.

Che “i furbetti del cartellino” abbiano ormai le ore contate?

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