Antifurto con rilevatore di fumo i vantaggi

Nel nostro Paese ogni anno si riscontra un progressivo aumento di incidenti domestici causati da incendi e perdite di gas, che avvengono soprattutto di notte quando gli abitanti dormono.

Secondo alcune compagnie assicurative, sono quasi 5 milioni gli infortuni che ogni anno capitano in seguito a queste cause, di cui il 50% dipende dal gas (soprattutto monossido di carbonio) e il 45% dagli incendi.

La maggior parte degli incendi ha un inizio graduale e privo di segnali riscontrabili, per cui la percezione del rischio si manifesta soltanto quando è troppo tardi oppure quando gli interventi possono non essere risolutivi.

Per evitare rischi del genere è quindi opportuno utilizzare impianti di allarme dotati di sensori antincendio, dispositivi in grado di rilevare anche minime tracce di fumo disperse nell’aria, che vengono immediatamente segnalate tramite l’attivazione di un allarme.

Questi apparecchi sono una parte integrante degli impianti antifurto poiché contribuiscono a garantire la massima sicurezza per oggetti e persone.

In caso di pericolo i sensori antincendio attivano un allarme acustico che trasmette l’allerta al dispositivo di riferimento grazie al collegamento dell’antifurto casa con lo smartphone: la rilevazione dipende da sensori laser che entrano in funzione quando la quantità di luce che colpisce il ricevitore viene attenuata dal fumo.

Ecco perché è possibile riscontrare anche minime percentuali di fumo che non sono percepite dall’apparato olfattivo delle persone.

Come funziona il sensore antincendio

Il funzionamento del sensore antincendio dipende da una tecnologia digitale estremamente perfezionata e tarata su minime concentrazioni di sostanze tossiche presenti nell’aria.

Non appena il dispositivo rileva la presenza di fumo, si attiva una spia colorata e contestualmente viene emesso un segnale sonoro che attira l’attenzione di chi si trova in casa o, in assenza di persone, dei vicini.

I rilevatori di fumo di ultima generazione sono poi collegati alla centrale operativa che, non appena riceve il segnale, mette in moto una procedura di emergenza per intervenire tempestivamente sia in presenza che in assenza dei proprietari dell’abitazione.

Il sistema di allarme è impostato con una specifica modalità che evita i falsi allarmi, per trasmettere alla centrale operativa e al dispositivo di riferimento soltanto condizioni di reale pericolo.

In caso di incendio, anche all’inizio, il rilevatore allerta le persone che sono in casa e contemporaneamente i professionisti deputati al controllo.

Rilevatori di fumo antincendio: cosa dice la normativa?

Dal 2 dicembre 2021 è entrata in vigore la normativa UNI 9795-2021 riguardante la progettazione, l’installazione e la messa in opera dei sistemi di rilevazione e di segnalazione per l’allarme antincendio, collegati o meno a impianti antifurto.

Questo decreto si riferisce alla scelta dei sensori di rilevamento, al loro funzionamento, al dimensionamento rispetto alla planimetria degli ambienti in cui vengono installati, alla presenza o meno di finestre e porte, ai valori di altezza a cui installare i sensori e ai coefficienti di temperatura relativi alle strutture murarie.

I rilevatori di fumo possono essere montati sia in contesti residenziali (appartamenti, ville o villette a schiera), sia in esercizi commerciali, uffici e strutture pubbliche.

Un impianto antifurto con sensori antincendio rappresenta una delle misure di sicurezza più efficaci per salvaguardare individui e oggetti, soprattutto in assenza di persone che potrebbero controllare la situazione.

Un simile impianto di rilevazione svolge il compito primario di sorvegliare gli ambienti per poter individuare il prima possibile l’insorgenza di una situazione a rischio.

Riferendosi a ciò, le normative di legge impongono alcune misure di sicurezza che devono essere ottemperate per diminuire l’indice di rischio.

Il ruolo di simili sistemi non si limita alla sorveglianza degli ambienti, ma deve riguardare anche:

  • la diffusione dell’allarme a strutture vicine;
  • l’attivazione di misure tecniche per fronteggiare l’emergenza;
  • l’installazione di macchinari di protezione attiva e di allerta della centrale operativa;

La norma tecnica che fissa i requisiti generali degli impianti di rilevazione incendi è la UNI EN 54-1, che identifica quali sono le funzioni primarie e secondarie di questi sistemi.

Quando scatta l’allarme antincendio

L’allarme antincendio scatta nel momento in cui il sensore viene a contatto con minime concentrazioni di fumo oppure di gas derivante da combustione.

Inizialmente si verifica una rilevazione automatica che viene trasmessa alla centrale di segnalazione e agli occupanti della casa, mediante allarmi sonori e luminosi.

Successivamente, viene allertata la centrale operativa che in base alle sue specifiche competenze decide un piano di intervento che può riguardare anche gli occupanti dell’abitazione.

La progettazione degli impianti di allarme antincendio deve seguire precise norme tecniche, controllate da specialisti del settore: la documentazione a riguardo deve tenere presente anche del rischio oggettivo dello sviluppo di incendi a seconda dell’ubicazione dello stabile, della vicinanza con aree verdi e di eventuali esperienze pregresse.

Ai fini assicurativi è fondamentale che l’impianto di rilevazione antincendio sia a norma, poiché soltanto in questo caso i danni possono essere risarciti completamente.

Il fumo che va ad attivare i sensori è un prodotto costituito da un mix di gas esalati dalla combustione, le cui caratteristiche condizionano la concentrazione, la visibilità, il colore, l’opacità e la densità.

Si tratta di requisiti che influenzano la ricettività del sensore, che rileva anche minime variazioni di temperatura in maniera rapidissima.

La percezione del fumo ambientale si basa principalmente sulla quantità di particelle solide disperse nell’aria, attraverso fenomeni di diffusione e di diffrazione della luce emessa dal fuoco.

I sensori ottici sono formati da un diodo fotoemettitore e da uno ricevente, che controllano il fascio di luce emesso dall’incendio, anche nelle fasi iniziali.

I vantaggi di un rilevatore fumo con allarme casa

Il principale vantaggio di un rilevatore antincendio è quello di allertare gli abitanti della casa e la centrale operativa anche quando la situazione non è ancora chiaramente visibile, per evitare danni ingenti e limitare l’indice di rischio.

Un altro vantaggio dipende dal fatto che spesso questi sensori sono in grado di rilevare non soltanto il fumo ma anche fughe di gas, evidenziando in questo modo qualsiasi situazione pericolosa.

Come è noto, la prevenzione rimane l’arma più efficace per scongiurare pericoli per l’incolumità fisica delle persone; pertanto, la possibilità di fare affidamento su perfezionati sistemi di rilevamento di agenti dannosi, si conferma la scelta ideale per chi vuole garantire la massima sicurezza e protezione alla propria casa e ai suoi occupanti.

Nella scelta di impianti d’allarme completi anche di sensori antincendio, è consigliabile rivolgersi ad aziende leader del settore come Sicuritalia, che da oltre settant’anni si occupa della gestione di sistemi di allarme pubblici e privati, assicurando un’assistenza h24 tramite collegamento diretto con la centrale operativa.

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