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05/06/2025 - Israele - Il nuovo partito di Bennett supera Netanyahu nei sondaggi

05/06/2025 - Israel - Bennett's New Party Surpasses Netanyahu in Polls

04/06/2025 - Bulgaria - BCE approva l'ingresso del Paese nell'Eurozona dal 2026

04/06/2025 - Bulgaria - ECB approves country's entry into Eurozone from 2026

04/06/2025 - Iran - Ali Khamenei rifiuta la proposta statunitense sul nucleare

04/06/2025 - Iran - Ali Khamenei rejects US nuclear proposal

03/06/2025 - Corea del Sud - Lee Jae-myung vince le elezioni presidenziali anticipate

03/06/2025 - Siria - Stati Uniti aprono all'integrazione nell'esercito siriano di jihadisti stranieri

03/06/2025 - Syria - US Opens to Integration of Foreign Jihadists into Syrian Army

03/06/2025 - Paesi Bassi - Ritiro dell'estrema destra di PVV dalla coalizione provoca crisi di governo

 

05/06/2025 - Israele - Il nuovo partito di Bennett supera Netanyahu nei sondaggi

Un sondaggio di Channel 12 rivela che, se si votasse oggi, il blocco di opposizione guidato da Naftali Bennett otterrebbe tra 62 e 72 seggi alla Knesset, superando la soglia di maggioranza e distaccando il blocco governativo di Netanyahu fermo a 48. Il nuovo partito di Bennett, “Bennett 2026”, risulterebbe il primo con 24 seggi, seguito dal Likud con 22. La rilevazione evidenzia la crisi interna al governo, in particolare per le tensioni con il partito ultraortodosso UTJ, che ha chiesto lo scioglimento della Knesset dopo il fallimento di una legge sull’esenzione dal servizio militare. Il 55% degli intervistati si dichiara contrario alla presenza degli ultraortodossi in un futuro esecutivo. Il ritorno di Bennett, ex premier tra 2021 e 2022, avviene in un contesto segnato da crisi economica, guerra a Gaza e instabilità politica. La sua nuova formazione intercetta l’elettorato deluso, proponendosi come alternativa credibile a Netanyahu.

 

05/06/2025 - Israel - Bennett's New Party Surpasses Netanyahu in Polls

A Channel 12 poll shows that, if the vote were held today, the opposition bloc led by Naftali Bennett would obtain between 62 and 72 seats in the Knesset, exceeding the majority threshold and distancing the government bloc of Netanyahu stuck at 48. Bennett's new party, "Bennett 2026", would be the first with 24 seats, followed by the Likud with 22. The survey highlights the internal crisis in the government, in particular due to tensions with the ultra-Orthodox party UTJ, which has called for the dissolution of the Knesset after the failure of a law on exemption from military service. 55% of respondents say they are against the presence of the ultra-Orthodox in a future executive. The return of Bennett, former prime minister between 2021 and 2022, comes in a context marked by economic crisis, war in Gaza and political instability. His new formation intercepts the disappointed electorate, proposing itself as a credible alternative to Netanyahu.

 

04/06/2025 - Bulgaria - BCE approva l'ingresso del Paese nell'Eurozona dal 2026

La Banca Centrale Europea ha espresso oggi un parere favorevole all’ingresso della Bulgaria nell’Eurozona a partire dal 1º gennaio 2026. Questa decisione rappresenta un passaggio cruciale per il Paese, che da tempo lavora per soddisfare i criteri economici e normativi necessari all’adozione della moneta unica. Nel suo rapporto di convergenza, la BCE ha rilevato che la Bulgaria ha mantenuto una stabilità dei prezzi accettabile, con un tasso d’inflazione in linea con i parametri richiesti. Anche il deficit pubblico e il debito sono risultati sotto controllo, rispettivamente al 3% e ben al di sotto della soglia del 60% del PIL, mentre i tassi di interesse a lungo termine si sono mantenuti stabili. Il lev bulgaro, ancorato all’euro attraverso l’ERM II fin dal 2020, non ha mostrato deviazioni significative dal tasso centrale. Il parere della BCE non è vincolante, ma rappresenta un passaggio formale essenziale; spetterà quindi al Consiglio dell’Unione Europea prendere la decisione definitiva, probabilmente entro l’estate 2025. Negli scorsi giorni, migliaia di cittadini hanno protestato contro l'adozione dell'euro, in particolare nelle città di Sofia e Pernik, dove si sono svolte manifestazioni organizzate dal partito ultranazionalista Revival (Văzraždane). I manifestanti temono che l'introduzione dell'euro possa portare a un aumento dei prezzi e a una perdita di potere d'acquisto. Il presidente Rumen Radev ha proposto un referendum sull'adozione dell'euro, ma la proposta è stata respinta dal parlamento, che ha accusato il presidente di voler ostacolare l'integrazione europea del paese.

 

04/06/2025 - Bulgaria - ECB approves country's entry into Eurozone from 2026

The European Central Bank today expressed its favourable opinion on Bulgaria’s entry into the eurozone on 1 January 2026. This decision represents a crucial step for the country, which has long been working towards meeting the economic and regulatory criteria for adopting the single currency. In its convergence report, the ECB noted that Bulgaria has maintained acceptable price stability, with an inflation rate in line with the required parameters. The public deficit and debt were also under control, at 3% and well below the 60% of GDP threshold respectively, while long-term interest rates remained stable. The Bulgarian lev, pegged to the euro through ERM II since 2020, has not shown significant deviations from the central rate. The ECB opinion is not binding, but it represents an essential formal step; The Council of the European Union will then take the final decision, probably by summer 2025. In recent days, thousands of citizens have protested against the adoption of the euro, especially in the cities of Sofia and Pernik, where demonstrations organized by the ultranationalist party Revival (Văzraždane) took place. The protesters fear that the introduction of the euro could lead to higher prices and a loss of purchasing power. President Rumen Radev proposed a referendum on the adoption of the euro, but the proposal was rejected by parliament, which accused the president of wanting to hinder the country's European integration.

 

04/06/2025 - Iran - Ali Khamenei rifiuta la proposta statunitense sul nucleare

L'Iran ha respinto la proposta per un accordo sul nucleare avanzata dagli Stati Uniti, ritenendola inadeguata e contraria ai propri interessi nazionali. Il leader supremo iraniano, Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che Teheran non rinuncerà all'arricchimento dell'uranio, considerato fondamentale per il programma nucleare del Paese e simbolo di autosufficienza. Ha inoltre criticato le pressioni statunitensi, definendole un'interferenza arrogante. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito che l'Iran non deve ottenere armi nucleari e ha minacciato "gravi conseguenze" se Teheran non accetterà l'accordo proposto. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato che la proposta americana è dettagliata e vantaggiosa per l'Iran, ma ha sottolineato che, in caso di rifiuto, l'Iran affronterà serie ripercussioni. Il nodo centrale del disaccordo riguarda la richiesta statunitense di cessare completamente l'arricchimento dell'uranio, mentre l'Iran insiste sul proprio diritto a proseguire tali attività per scopi civili. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato che l'Iran risponderà alla proposta americana in linea con i principi e gli interessi nazionali.

 

04/06/2025 - Iran - Ali Khamenei rejects US nuclear proposal

Iran has rejected a US proposal for a nuclear deal, calling it inadequate and against its national interests. Iran's Supreme Leader Ayatollah Ali Khamenei said Tehran would not give up uranium enrichment, which is central to the country's nuclear program and a symbol of self-sufficiency. He also criticized US pressure, calling it arrogant interference. US President Donald Trump reiterated that Iran must not obtain nuclear weapons and threatened "serious consequences" if Tehran did not accept the proposed deal. White House spokeswoman Karoline Leavitt said the US proposal was detailed and beneficial to Iran, but stressed that Iran would face serious repercussions if it rejected it. The main point of disagreement was the US demand to completely stop uranium enrichment, while Iran insisted it had the right to continue such activities for civilian purposes. Iranian Foreign Minister Abbas Araghchi said that Iran will respond to the US proposal in line with its national principles and interests.

 

03/06/2025 - Corea del Sud - Lee Jae-myung vince le elezioni presidenziali anticipate

Lee Jae-myung, leader di centro-sinistra dell'opposizione a capo del Partito Democratico di Corea (DPK), ha vinto le elezioni presidenziali, garantendosi la prossima nomina a presidente della Corea del Sud. La vittoria di Lee Jae-myung giunge con un ampio margine sul suo principale rivale, Kim Moon-soo, del Partito del Potere Popolare (PPP) al governo. Kim Moon-soo ha ammesso la sconfitta, congratulandosi con Lee e accettando la decisione del popolo. La vittoria di Lee arriva sei mesi dopo che l’ex presidente Yoon Suk Yeol aveva dichiarato la legge marziale, gettando il Paese nel caos. Parlando ai suoi sostenitori a Seoul, Lee ha promesso di lavorare per rilanciare l’economia e garantire che “un colpo di stato militare non accada mai più”.

 

03/06/2025 - Siria - Stati Uniti aprono all'integrazione nell'esercito siriano di jihadisti stranieri

Gli Stati Uniti hanno approvato il piano della nuova leadership siriana di incorporare migliaia di jihadisti stranieri nell’esercito nazionale, a condizione che ciò avvenga in modo trasparente, si apprende da una dichiarazione dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti. Secondo il piano, fino a 3.500 combattenti stranieri, principalmente uiguri provenienti dalla Cina e da paesi limitrofi, si uniranno all’84ª divisione dell’esercito siriano, nuova unità delle forze armate. Thomas Barrack, ambasciatore statunitense in Turchia e inviato speciale in Siria, ha affermato che è meglio integrare questi combattenti, di cui la maggior parte definiti "molto leali” alla nuova amministrazione di Ahmed al-Sharaa, piuttosto che escluderli e rischiare di avvicinarli a gruppi come al-Qaeda e Stato Islamico. L'approccio di Washington si è ribaltato dalla visita di Trump in Medio Oriente a maggio, dove ha incontrato Ahmed al-Sharaa a Riad, nel primo incontro di questo tipo tra leader statunitensi e siriani in 15 anni.

 

03/06/2025 - Syria - US Opens to Integration of Foreign Jihadists into Syrian Army

The United States has approved the new Syrian leadership’s plan to incorporate thousands of foreign jihadists into the national army, provided it is done transparently, according to a statement from the US presidential special envoy. Under the plan, up to 3,500 foreign fighters, mainly Uighurs from China and neighboring countries, will join the Syrian army’s 84th Division, a new unit of the armed forces. Thomas Barrack, the US ambassador to Turkey and special envoy to Syria, said it was better to integrate these fighters, most of whom he described as “very loyal” to the new administration of Ahmed al-Sharaa, rather than exclude them and risk bringing them closer to groups such as al-Qaeda and the Islamic State. Washington’s approach has reversed since Trump’s visit to the Middle East in May, where he met with Ahmed al-Sharaa in Riyadh, the first such meeting between US and Syrian leaders in 15 years.

 

03/06/2025 - Paesi Bassi - Ritiro dell'estrema destra di PVV dalla coalizione provoca crisi di governo

Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà (PVV), ha annunciato il ritiro del suo partito dalla coalizione di governo, provocando la caduta dell'esecutivo guidato dal primo ministro Dick Schoof. La decisione è stata presa a seguito del rifiuto degli altri partiti di coalizione (VVD, NSC e BBB) di sostenere le proposte di Wilders per la sospensione temporanea dell'accoglienza di richiedenti asilo. La coalizione, formata nel luglio 2024, era già considerata fragile, e questa rottura potrebbe portare a nuove elezioni nei prossimi mesi. La crisi politica arriva in un momento delicato, con decisioni importanti in sospeso, come l'aumento della spesa per la difesa per soddisfare gli obiettivi della NATO. Wilders, noto per le sue posizioni anti-immigrazione e populiste, aveva guidato il PVV alla vittoria nelle elezioni del 2023, ottenendo 37 seggi su 150 nella Camera dei Rappresentanti. Tuttavia, i sondaggi recenti indicano un calo del supporto per il suo partito, ora alla pari con l'alleanza Laburista/Verde, seconda forza politica nel parlamento olandese. Con il ritiro del PVV, il governo olandese si trova in una fase di transizione, e si prevede che verrà formato un governo ad interim fino alle prossime elezioni.

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